Freak Beach

Freak Beach

La Costa Ripagnola,tra Cozze e San Vito,è un luogo pittoresco.
Sono stato a dipingere sul mare in tanti posti,ma a “freak beach” non è la stessa cosa.
Ci si puo abbandonare alla contemplazione della natura senza che lo sguardo si imbatta in un traliccio,una villetta o un altro scempio del genere.
Per un pittore che vuole lavorare “en plain air”,come Corot e DeNittis,questo è un luogo ideale.
Mi rendo conto che in quest epoca digitale,la mia è un esigenza inconsueta,anzi direi alquanto rara;certe volte mi chiedo se non sono l’unico rimasto che se ne sta sotto il sole o sferzato vento di Maestrale solo per la gioia di bere fino all’ultima goccia il nettare di questi scorci incontaminati,sentirne i profumi e i suoni per riportarne l’immagine indelebile,scolpita a colori nella memoria.
Quando l’anno scorso sono tornato in Puglia ho iniziato a dipingere il mare per soddisfare un istinto necessario,godere di nuovo della luce del Sud,sentire lo iodio nell’aria,bagnarsi nel mare che stai dipingendo..
Ho iniziato a Torre a Mare ,dove vivo,poi a Polignano,e alla fine,come al solito,sono approdato a Freak…ecco che allora lo sguardo ha cominciato a spaziare per ritrarre il mare insieme a questo tratto di costa incontaminata,le pale dei fichi d’india,il Lentisco,i Ginepri e l’olivastro; I fichi e le Canne di Bambu regalano una gamma di verdi che insieme a quelli del mare contrasta magnificamente con la terra riarsa e gli scogli,per esaltarne i toni pastello,di prode seccate da un tempo che non passa.
Già nell’età del bronzo qui a Freak si stava da Dio…noto agli archeologi come sito di insediamenti Rupestri e non, questo Paradiso Terrestre ha ospitato gli “uomini primitivi” che nelle grotte di Costa Ripagnola hanno lasciato graffiti e all’esterno tracce di costruzioni megalitiche,Piu tardi,con l’avanzare del “PROGRESSO”,le grotte sono diventate il rifugio dei pastori,e il fuoco dei bivacchi ha coperto di fuliggine queste testimonianze affascinanti;I graffiti sono scomparsi ma in compenso le grotte sono diventate delle comode latrine.
Questo è il Sud,il nosto ricordo quando saremo vecchi e lontani,
Colpiti dall’annientamento indiscriminato dei luoghi dove solevamo incontrarci senza bisogno di un appuntamento;
Dei posti che abbiamo amato e che diventeranno proprietà privata,
Dei luoghi dove abbiamo veramente vissuto.
Come difendere questa vita?Io lo so,ne ho una d’altri tempi,e cerco un pretesto per credere che basti un dipinto,possibilmente ben riuscito,per rubare il presente di questo luogo al catrame,ai campi da golf,all’immondizia vomitata dal mare e dai bagnanti.
Questi sono il frutto del lavoro degli ultimi mesi,discontinuo ma febbrile,sempre in imbarazzo di fronte all’equilibrio della natura,ho provato ad appropriarmi di quest’incanto,senza l’illusione di riuscirci fino in fondo,ma almeno con la speranza di riprendere da dove ho lasciato,la prossima primavera…
Speriamo allora di non dover dipingere una ruspa e di non sentire,al posto del canto degli uccelli,un Pasoliniano “pianto della scavatrice”.

 

SCIROCCO A TORRE A MAREFREAK BEACH SCIROCCO A TORRE A MARE

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